Catechesi, commissione all’opera

Prima seduta per la commissione diocesana evangelizzazione e catechesi, convocata dal direttore dell’ufficio catechistico padre Mariano Pappalardo mettendo insieme rappresentanti delle zone pastorali e realtà ecclesiali. La riunione, svoltasi presso la parrocchia S. Francesco Nuovo, si è aperta ascoltando il resoconto – ne ha relazionato il diacono Fabrizio Blasetti – del lavoro svolto dalla commissione uscente sotto la guida del precedente responsabile don Marco Tarquini.

Quindi è toccato a padre Pappalardo illustrare la fisionomia dell’organismo, definito con quattro caratteristiche. Innanzitutto, un organismo di comunione e di corresponsabilità, attraverso il tessere relazioni, scambiarsi esperienze, favorire collaborazione tra operatori, ma anche il condividere con chi è al vertice il percorso pastorale, impegnandosi a coordinare il lavoro nelle zone.

In secondo luogo, organismo di autoformazione: chi fa parte della commissione si impegna a conoscere bene la materia, studiando gli insegnamenti del magistero e le riflessioni degli esperti, divenendo a sua volta esperto coniugando teoria e pratica: un diventare esperti, ha precisato padre Mariano, in “faccende di Chiesa” e in “umanità”; con l’attenzione a mettere in circolo le idee e confrontandosi con tutti, per saper imparare dagli errori e dai successi propri e degli altri.

Ancora, un organismo di pro–gettazione, scritto proprio così, con quel “pro” che indica un “a favore di”: progettare, dunque, come un “gettare” sul tavolo idee e proposte che possano essere a vantaggio di qualcuno. Il servizio della commissione, perciò, deve essere «di stimolo, di incentivo», ha specificato il responsabile. Ecco allora l’importanza di non inseguire l’ottimo ideale, ma quello che è il “bene possibile”, facendo attenzione a non far calare progetti dall’alto ma facendoli partire dal basso, così che risultino «condivisibili e condivisi ».
Infine, la commissione dovrà qualificarsi come organismo di attuazione, per passare dalle parole ai fatti. Cercando, innanzitutto, «compagni e collaboratori, sinergie intra ed extra ecclesiali (scuola, sport, associazioni, movimenti eccetera)».

L’attuazione, è il suggerimento di Pappalardo, va fatta «con pazienza, ma senza rinviare sine die; con metodo, ma senza pedanteria; con gradualità, ma senza rigidità; con tenacia, ma senza assillo; con entusiasmo, ma con i piedi per terra; con coraggio, ma senza spregiudicatezza», non senza mettere in conto «anche i fallimenti».

Per il lavoro che attende, padre Mariano ha indicato alcune priorità: «prima della catechesi l’evangelizzazione; prima dei bambini gli adulti; prima dei singoli le famiglie; prima della dottrina l’esperienza; prima dei contenuti le relazioni; prima del dovere il piacere».