Lectio Divina Quotidiana / Sabato Santo

Lectio a cura del Servizio diocesano per l’evangelizzazione

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Dalla lettera di S. Paolo agli Efesini 4,8

Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini.

Medita

Tutto tace. Anche la Chiesa. Lo Sposo è stato sottratto. Il maestro giace nel sepolcro. L’oscurità lo copre. Il tempo è come sospeso. La comunità dei credenti è smarrita, troppo insostenibili gli avvenimenti degli ultimi giorni. Paura e delusione affiorano nei cuori di molti, altri si aggrappano ad una flebile speranza, attendono il terzo giorno, giorno più volte evocato dal maestro, ma il cui significato risulta ancora poco chiaro.

Il Signore della vita è stato ingoiato dalla morte. E’ stato sepolto in fretta in un sepolcro vergine quasi per fare ritorno nel grembo verginale da cui era venuto alla luce. Ora l’oscurità del grembo della madre terra lo accoglie pietosa, come accoglie ogni altro figlio dell’uomo. Una pietra è stata fatta rotolare ad ostruire l’imboccatura del sepolcro.

I capi del popolo hanno messo una pietra sopra alla imbarazzante vicenda di Gesù di Nazareth. Di lui si sono sbarazzati e posso continuare imperterriti e senza essere disturbati i loro affari, i loro sotterranei compromessi col dominatore romano. Le folle prima osannanti e poi pieni di livori se ne tornano nelle proprie case, risucchiati dal dubbio, con le fiammelle delle loro speranze fumiganti come stoppini spenti dal gelido vento che pretende di congelare anche le parole appena affiorano sulle labbra.

Di lui non si deve neppure parlare. Condannato all’oblio. La damnatio memoriae, è già stata decretata dagli uomini del sinedrio che, come tutti sanno, parlano in nome di Dio: “Maledetto colui che pende dal legno”.

Tutto tace e tutto è fermo. Almeno all’esterno del sepolcro, almeno in apparenza.

In realtà, nel sepolcro c’è tutto un movimento sotterraneo, silenzioso, quasi in punta di piedi. C’è un anelito di vita che sta per risvegliarsi, c’è una rinascita dalle ceneri. Il Signore della vita ha già abbandonato il sepolcro per scendere nelle profondità della terra. Una moltitudine lo attendeva, ombre antiche di secoli, padri e madri la cui attesa non era mai venuta meno, tenuti “in vita”, pur prigionieri, dalle promesse di Dio. E Lui grida: “liberi tutti”! E ha inizio un pellegrinaggio carsico, di un popolo redento che dalle profondità della terra sarà condotto in cielo. Erano prigionieri, ma Lui prende con sé i prigionieri e li porta in alto.

I vivi sono impietriti, come paralizzati. I morti danzano la vittoria del loro redentore e in processione salgono verso la Gerusalemme celeste.

La sorpresa di pasqua è per tutti, anche per coloro che la morte aveva privato di ogni speranza.

A tutto c’è rimedio, anche alla morte!

Ancora qualche ora è anche per noi si renderà manifesta la grazia di Dio e le nostre mani saranno ricolme dei suoi doni.

Prega

O Dio della vita, che non deludi nessuno dei tuoi figli, quelli di oggi, di ieri, di domani, di sempre, e tutti accogli nel tuo Regno, donami di comprendere la tua logica inclusiva, per far maturare in me la certezza che la salvezza è tale solo se è per tutti, solo se è per sempre, solo se è ovunque.

Agisci

Oggi cercherò di custodire nel silenzio la certezza che Dio opera lontano da occhi indiscreti, rafforzerò la mia adesione di fede al Dio di Gesù Cristo che è sempre all’opera anche quado sembra inerte, indifferente, lontano. Cercherò di gustare la dolcezza della comunione dei santi.