Lectio di Mons. Salvatore Nardantonio
Dal Vangelo secondo Matteo 5,43-48
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Siamo chiamati ad essere perfetti” come il Padre celeste”. Perfetti come il Padre, ripieni, cioè, di misericordia e di bontà come lui, lo si è solo quando si ama ogni uomo, amico, non amico, familiare, non familiare. L’amore si estende a tutti coloro che sono amati da Dio che “fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni, fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”, solo se ci sentiamo veramente figli di Dio, ripieni, in possesso del suo stesso amore. È richiesta, quindi, una carità senza restrizioni, una preghiera che abbraccia tutti, anche coloro che ci fanno del male. Ogni uomo è mio fratello e il Padre si serve di me per far giungere all’altro la sua volontà di salvezza.
+ Come mi comporto con coloro che mi fanno soffrire?
Signore, dammi la grazia di vincere amando e di trionfare perdonando.
Oggi farò un digiuno per chi mi ha fatto o mi sta facendo del male.