Negli interstizi di questa riflessione, nello stile letterario tipicamente giovanneo, troviamo una affermazione sorprendente: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede il lui non vada perduto, ma abbia la vita».
Se Gesù avesse affermato: «Dio ha tanto amato i suoi figli, chi si affida a lui, chi gli obbedisce, chi lo segue, chi si fida di lui», e così via, non ci sarebbe bisogno di stare qui a ragionare su queste cose.
È ovvio, è scontato che Dio ama chi lo ama, non ci sarebbe nulla di strano, anche noi uomini amiamo coloro che ci amano e ci rispettano e si affidano a noi. Ma Dio non è mai scontato! Sconvolge ogni quieto luogo comune! Sovverte le nostre rassicuranti convinzione.
Gesù dice: “Dio ha tanto amato il mondo”.
Nella mentalità biblica, in modo particolare, nel modo di pensare dell’evangelista Giovanni, la parola mondo descrive tutto ciò che è lontano da Dio, che gli si contrappone, che lo rifiuta. La parola mondo indica tutti coloro che hanno deciso di prendere le distanze da Dio e di vivere come se egli non ci fosse e di condurre un’esistenza in maniera del tutto autonoma. Il mondo è quella realtà che nei giorni della passione si scaglierà con una violenza inaudita, atroce contro il Signore Gesù, rifiutando l’ennesima offerta di Vita e di salvezza fatta da Dio all’umanità.
Ecco l’inaudito: Dio ama proprio questo mondo, ama i suoi nemici, ama chi gli si contrappone addirittura inchiodando alla croce il suo unigenito Figlio, l’Amato.
Dio ama questo mondo e non lo ama, suo malgrado, non lo ama a denti stretti, e non lo ama neppure quel tanto che basta, ma – abbiamo ascoltato nel testo – lo ama tanto. A tal punto da dare ciò che maggiormente gli sta a cuore: Gesù.
L’inaudito è che il Padre ama il mondo più ancora del suo Figlio prediletto. Di fronte alla scelta se salvare il Figlio o salvare il mondo, Dio sceglie di salvare il mondo. Ai suoi occhi, i suoi nemici, il suo popolo infedele, l’umanità peccatrice, sono molto più importanti del suo Unigenito.
Dio ama il mondo più di sé stesso.
La sorpresa consiste nello scoprire quanto siamo preziosi agli occhi di Dio, perché anche noi siamo “mondo” a motivo delle nostre infedeltà, dei nostri istinti di autonomia nei confronti di Dio, anche noi siamo immersi nel mistero di iniquità che vorrebbe oscurare la luce che Dio è e che Dio offre.