Lectio di don Marco Tarquini

Dal Vangelo secondo Matteo 9,14-15

Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei di-giuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.

Gesù è lo sposo dell’umanità. È forse un immagine di Dio alla quale siamo poco abitua-ti, ma che troviamo molto spesso nella Sacra Scrittura. Tante volte i profeti hanno paragonato Dio ad uno sposo che continuamente dichiara il suo amore al suo popolo, sposa spesso inca-pace di corrispondere perché preda della sua infedeltà. “Tuo sposo è il tuo creatore” dice il Profeta Isaia, mentre tutto il libro del Profeta Osea gioca sull’immagine dell’amore di Dio per il suo popolo. Così anche il Libro del Cantico dei Cantici racconta l’amore appassionato degli amanti che si cercano e si trovano in un continuo scambio di abbracci e di parole d’amore. il Signore Gesù incarna questo amore sponsale e lo porta a compimento. Tutta la sua vita pub-blica è una festa di nozze perché manifesta l’amore del Padre per l’umanità. Per questo i di-scepoli di Gesù non digiunano, perché seguendo il Signore, vivono ogni giorno le nozze dell’A-gnello. Questo amore si manifesta in pienezza nel dono totale che il Signore fa di sé sulla cro-ce. La Croce è il momento in cui lo sposo sarà loro tolto, è un’assenza che attende un ritorno per una presenza in pienezza e per l’eternità. Così per il cristiano il digiuno assume l’aspetto di un’attesa, di un desiderio che si sazia solo nell’incontro con il Signore risorto. È lui che ci in-trodurrà alle nozze eterne.

Signore Gesù, sposo dell’umanità, insegnami ad amare come tu ci hai amato.

Quando andrai alla S. Messa prova a pensare che lì ti attende Cristo, lo Sposo della Chiesa che si dona a te per amore senza chiederti nulla in cambio se non che tu lo accolga nel-la tua vita.