Lectio Divina Quotidiana / Mercoledì della quarta settimana di Quaresima

Lectio di Sr Carmela De Michele asc

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Dal Vangelo secondo Giovanni 5,17-30

Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Medita

Con la pagina di questo Vangelo ci immergiamo nella natura divina di Gesù, il quale è criticato dai giudei per aver curato in giorno di sabato. L’agire di Gesù è motivato dal fatto che è Figlio di Dio, è in relazione col Padre e ne segue l’agire. Come il Padre è superiore al sabato e può operare sempre, così Gesù, essendo uguale al Padre. Lui svela l’identità di Dio, che è anche identità dell’uomo, sua immagine e somiglianza. Naturalmente questa somiglianza, in primo luogo, è impressa in Gesù stesso, ma Lui non se la tiene gelosamente, al contrario, ce la dona. L’unità nell’azione tra Padre e Figlio è frutto della completa obbedienza del Figlio, che ama la volontà del Padre e condivide il suo amore smisurato per gli uomini. Questa intima relazione tra Padre e Figlio si estende anche a noi con l’ascolto obbediente e la fiducia nella Parola di Gesù che ci fa entrare nel dinamismo della vita divina. Chi ascolta Gesù come la Parola che viene da Dio è già risorto, ha già ricevuto il tocco vivificante che lo conduce oltre la morte. Con la parola di Gesù, venuta dal Padre, inizia una nuova creazione, già in cammino. Solo se ci affidiamo a questa Parola creatrice che raggiunge tutti, possiamo avere la vita in noi. Sono consapevole che solo ascoltando e mettendo in pratica la Parola posso vivere da persona risorta, capace di camminare nella gioia?

Prega

Signore Gesù non permettere che mi allontani dalla tua Parola; solo dimorando in essa posso essere tuo discepolo, conoscere la tua verità e attraverso di essa passare dalla morte alla vita per essere veramente libero.

Agisci

Nelle tue giornate prova a trovare 10/15 minuti da dedicare all’ascolto silenzioso della Parola cercando di metterla in pratica.