Lectio Divina Quotidiana / Giovedì della quarta settimana di Quaresima

Lectio di Miriam Ballarin

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Dal Vangelo secondo Giovanni 5, 31-47

Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. 39Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. 42Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Medita

Il brano del Vangelo di oggi ci introduce all’interno della polemica di Gesù nei confronti dei dottori della legge. Essi credono di avere l’esclusiva dello studio e dell’interpretazione della Scrittura, ma non hanno occhi, né intelligenza, né cuore aperto per penetrarne il senso e carpirne il messaggio profondo. Non hanno mai ascoltato veramente la voce del Padre, perciò non lo conoscono, né tantomeno credono al Figlio che svela il volto del Padre e con le sue opere rivela la missione che il Padre gli ha affidato. C’è una cecità del cuore, una durezza dell’anima che ci impedisce di vedere l’amore di Dio nella nostra vita. Per molti è più facile una fede fatta di precetti, di regole da rispettare, una fede che non scomoda la coscienza; ma manca l’amore e allora anche la Parola, pur se ascoltata, non ha nessuna efficacia. Cristo Parola fatta carne ci invita all’ascolto assiduo della Scrittura, perché tutta intera essa lo riguarda. Nella Parola c’è la vita, c’è Cristo ed ogni battezzato ha il compito di testimoniarlo nelle realtà umane. Nel mondo odierno, ormai fuori dall’orizzonte della fede, siamo chiamati a vivere l’Amore, quale presenza di Dio fra gli uomini: solo così potremo essere immagine viva della sua misericordia e della sua tenerezza verso tutti.

+ Quanto è importante per me l’ascolto costante della Parola perché la mia fede sia salda ed   io possa testimoniarla nel mio quotidiano?

Prega

Io ti prego, Padre onnipotente, di rendere sempre più grande la mia fede con il dono del tuo Santo Spirito; dammi intelligenza per vedere i tuoi doni nella mia vita e cuore umile per riconoscere che senza di te sarei incapace di amare.

Agisci

Mi voglio impegnare in questo tempo prezioso a leggere ogni giorno qualche versetto del Vangelo e a meditarlo per qualche minuto. Rifletterò sulla presenza del Signore che mi sta parlando in quel momento.