Lectio Divina Quotidiana / Martedì della V settimana di Quaresima

Lectio di suor Manuela Nocco asc

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Dal Vangelo secondo Giovanni 8,21-30

Di nuovo disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: «Dove vado io, voi non potete venire»?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

 

Medita

Il brano evangelico giovanneo appare piuttosto enigmatico e sembra lasciarci smarriti e senza risposte rispetto alle tante domande che suscita.  Un episodio costruito ad arte per farci immergere nella stessa situazione esistenziale in cui si trovano gli interlocutori di Gesù: “non capirono che parlava loro del Padre”! Quasi a dire che possiamo comprendere solo se ci poniamo realmente in ascolto di ciò che Gesù ha da dirci; solo se ci liberiamo dalle immagini di Dio che abbiamo nella nostra testa e nel nostro cuore, solo se siamo disposti a giocarci le risposte nella relazione. Gesù ha solo questa parola da pronunciare per noi e di noi: “Io sono”.  Radice divina dell’uomo Gesù e di chi crede in Lui. È la stessa ed unica parola che risuona impetuosa durante il processo a Gesù davanti a Pilato; è la stessa che viene riportata come motivo della condanna a morte dell’uomo di Nazareth; è la stessa che troviamo declinata tante volte e con diverse sfumature tra le pagine del Vangelo del discepolo amato: Io sono la vite, la porta; la luce, la via, la verità, la vita, il Pane, l’Acqua viva, il buon Pastore, …. è la stessa che Giovanni fa risuonare oggi davanti all’Amore Crocifisso, figlio dell’uomo innalzato sulla Croce. Aprirsi a questo lieto annuncio è donarsi la possibilità di fare esperienza del Vivente, dell’Essente, di Colui che è, di Dio, del Padre, da figli e figlie amati, in ogni circostanza della vita!

+ E tu, a queste Sue parole, sei disposto a credere?

Prega

Padre mio, aiutami a comprendere che tu per me Sei Dio, davanti alla mia sorpresa e davanti al mio stupore; davanti alla mia gioia e davanti al mio amore, e soprattutto che tu per me sei Dio davanti al mio fallimento e davanti al mio dolore.

Agisci

Nei momenti bui della giornata guarderò al Crocifisso e ripeterò dentro di me la frase “Tu, per me, sei Dio”.