#InsiemeSullaStessaBarca, il sussidio per domenica 25 luglio

Ecco il sussidio degli esperti di #InsiemeSullaStessaBarca per la celebrazione domestica di domenica 25 luglio.

Al posto del racconto della prima moltiplicazione dei pani del Vangelo di Marco, la liturgia propone la lettura dell’intero capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, suddivisa in varie domeniche. Si tratta della sezione del “Pane di vita”. L’approccio di Giovanni rispetto all’Eucaristia è sostanzialmente diverso rispetto a quello dei Sinottici: al posto del racconto dell’Eucaristia colloca la lavanda dei piedi e dedica al tema dell’Eucaristia un intero capitolo, il sesto, appunto. L’autore del Vangelo di Giovanni, e la sua comunità, certamente conoscevano i vangeli sinottici – precedenti di una trentina d’anni – e una probabile ipotesi è che dietro la differenza ci sia la volontà di riaffermare elementi della celebrazione eucaristica che iniziavano ad essere trascurati. L’ipotesi è che alla fine del primo secolo già si percepissero le tendenze ritualistiche che in qualche modo snaturavano quella che all’inizio era una celebrazione domestica dove veniva condiviso il cibo e si costruiva la comunità sulla base del servizio vicendevole. Così si spiega la sostituzione del racconto dell’Eucaristia con la lavanda dei piedi e la trattazione del “Pane di vita” che inizia con un gesto di condivisione di un ragazzo che mette a disposizione cinque pani d’orzo e due pesci. Punti qualificanti del racconto sono inoltre il richiamo alla Pasqua all’inizio del brano, la notazione dell’erba abbondante, possibile allusione al buon pastore che pasce il suo gregge, ma soprattutto la sequenza con cui Gesù distribuisce il pane (“prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti”) che richiama da vicino la sequenza dell’ultima cena (“prese il pane e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli…”), le dodici ceste avanzate, che evocano le 12 tribù di Israele, e infine il fraintendimento delle persone che, dopo aver mangiato, vogliono farlo re, mostrando così di non aver capito nulla del segno.

Foto di Manfred Richter da Pixabay